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La durezza dell’acqua è un nemico spesso invisibile che provoca danni ad impianti, attrezzature ed elettrodomestici. Le incrostazioni calcaree provocano danni visibili su rubinetterie, stoviglie, pavimenti, ma i danni più consistenti si verificano all’interno di tubazioni, elettrodomestici e macchinar! e soprattutto nei sistemi di riscaldamento. Gli effetti delle incrostazioni, oltre a provocare danni spesso irreparabili, aumentano enormemente i consumi energetici ed i costi di manutenzione degli impianti. L’addolcitore trattiene, mediante le resine a scambio ionico, i sali di calcio e magnesio che provocano le incrostazioni scambiandoli con sali di sodio e lasciando immutate le caratteristiche dell’acqua.
Gli addolcitori della gamma H 2O sono forniti nelle versioni cabinato o con tino sale separato e con valvola di rigenerazione elettromeccanica a tempo, elettronica cronometrica, elettronica a volume.
Normativa
D.M. 37 del 22 gennaio 2008
Il Decreto n. 37/2008 si applica agli impianti posti al servizio degli edifici, indipendentemente dalla destinazione d’uso, collocati all’interno degli stessi o delle relative pertinenze. Se l’impianto è connesso a reti di distribuzione si applica dal punto di consegna della fornitura.
Impianti tecnologici:
Norma UNI CT 8065 relativamente al trattamneto dell’acqua negli impianti termici.
“Impianti di riscaldamento ad acqua calda”
caratteristiche dell’acqua del circuito:
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“Impianti di produzione acqua calda sanitaria”
caratteristiche dell’acqua di alimento:
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a) fino a 25 °f di durezza temporanea si possono impiegare sia l’ad dol cimento che il condizionamento chimico di stabilizzazione della durezza e/o anticorrosivo.
b) oltre i 25 °f di durezza temporanea è obbligatorio l’addolcimento.
c) Ove è necessario, laddolcimento sarà integrato da condizionamento chimico anticorrosivo e/o antincrostante.
Impianti acqua potabile:
Decreto Legislativo 2 febbraio 2001, n.31, attuazione della direttiva 98/33/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano.
definizioni:
1. Ai fini del presente decreto si intende per: ....
...b) “impianto di distribuzione domestico”;: le condutture, i raccordi, le apparecchiature installati tra i rubinetti normalmente utilizzati per l’erogazione dell’acqua destinata al consumo umano e la rete di distribuzione esterna.
2....Per gli edifici e le strutture in cui l’acqua è fornita al pubblico, il titolare ed il gestore dell’edificio o della struttura devono assicurare che i valori di parametro fissati dall’allegato I, rispettati nel punto di consegna, siano mantenuti nel punto in cui l’acqua fuoriesce dal rubinetto.
D.M. 443/90, Ministero della Salute.
1. Addolcitori
a) Dispositivo per rigenerazione automatica, almeno ogni 4 giorni.
b) sistema automatico di autodisinfezione durante la rigenerazone; in difetto postdisinfezione continua.
c) Sistemi, di disinfezone o post-
d) Sistema di miscelazione tra acqua originaria e acqua addolcita per mantenere la durezza ai punti ≥ 15 °f ed contenuto di sodioioni non superiore ai 150 mg/l come Na.
2. Dosatori
3. Osmosi inversa
4. Filtri meccanici
Sono ammessi esclusivamente filtri meccanici con rete sintetica o metallica con capacità filtrante non inferiore ai 50 micron, facilmente lavabili.
5. Sistemi fisici
6. Filtri a struttura composita
Potranno essere approvati dal Ministero della Salute, qualora non risulti, mediante adeguata documentazione di rispondenza al protocollo sperimentale di cui all’allegato “i”
D.M. 174/2004, Ministero della Salute.
Regolamento concernente i materiali e gli oggetti che possono essere utilizzati negli impianti fissi di captazione, trattamento, adduzione e distribuzione delle acque destinate al consumo umano.